il Progetto

Salviamo il teatro

Salviamo il teatro

Il nostro teatro è ecologico, perché nasce come atto di difesa di un patrimonio ambientale che corre gravi rischi. Mi riferisco a un tipo di Ambiente molto particolare, ed è quello in cui vive e si tramanda la memoria dell’Umanità: il Tempo.
Da alcuni decenni è prevalsa l’idea di ridurre progressivamente a zero l’investimento in cultura (arte). Mai come oggi è evidente il disastro ambientale che tale atteggiamento ha prodotto. Lo è al punto che ormai molti sono convinti che sia un dato di fatto senza possibilità di ritorno. ‘L’ambiente memoria’ è stato devastato. Ma bisogna fare molta attenzione alle conseguenze, adesso. Conseguenze particolari, poco visibili eppure sostanziali: non si valutano né in pane né in denaro, ma in Senso della Vita, e in Felicità condivisa. Distruggere la cultura (e cioè il tramandarsi delle arti) significa togliere alle persone l’unica possibilità che hanno di percepirsi nel Tempo. Di percepirsi, quindi, nel loro ambiente naturale. Perché uomo è parte di un immenso collettivo, e il senso che riesce a dare alla sua vita è il risultato della sua memoria. Una memoria collettiva meravigliosa, carica di segnali di vita.
L’arte è la natura ‘vivente’ della storia umana nel mondo. L’arte è il pensiero dell’umanità su se stessa. Un pensiero vivo, in atto nel presente, ma che partecipa in modo uguale della condizione umana del nostro oggi, così come di quella del nostro tempo remoto. E con questa sua folgorante partecipazione, riavvicina ogni uomo della storia. L’uomo di oggi ragiona ancora sul senso della propria vita con le parole di Eschilo, di Socrate, di Shakespeare, di Moliere. Non perché questi signori sono dei ‘classici’, ma perché sono dei Grandi Artisti. Il tramandarsi delle arti permette alle persone di portare la grandezza dell’umanità nel presente della loro esperienza quotidiana. E i Grandi Artisti del nostro tempo parleranno con le per- sone che verranno, tra secoli, magari, con la stessa voce con cui si rivolgono a noi oggi. E così una parte di noi arriverà fin laggiù, nel tempo. Questa è la nostra storia di uomini. Solo questo ci è dato. Distruggere il tempo e l’Arte è come distruggere l’aria. Non so perché sia partito negli ultimi anni questo attacco senza precedenti al tramandarsi della cultura artistica, al tramandarsi di emozioni e conoscenze attraverso i secoli. Non so a chi giovi la distruzione dell’ambiente Tempo. A chi giovi la distruzione della capacità delle persone di percepirsi nel loro evolversi. Abbiamo ascoltato molti ragionamenti in proposito. Ma non è importante per ora sapere se la distruzione della cultura sia da ascriversi a un progetto politico o meno. Occorre salire sugli alberi per impedire che taglino le foreste. Si deve fare teatro. Grande teatro. Si deve provare a farlo lo stesso, anche dinnanzi all’indifferenza. E insistere.

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Lettera agli attori / L’idea della PSK