IL GABBIANO

di Anton Checov

IL GABBIANO di Anton Cechov

con Anna Bonaiuto, Enzo Paci, Franco Ravera, Claudia Coli, Giovanni Argante,
Betty Pedrazzi, Sara Bertelà, Valerio Binasco, Nicola Pannelli, Vito Favata, Carlo Orlando
Note
traduzione Danilo Macrì
scene Laura Benzi
costumi Ortensia De Fancesco
luci Pasquale Mari
musiche Federico Odling

Regia Valerio Binasco
Produzione Teatro Stabile di Roma

NOTE DI REGIA
“Il Gabbiano” è la storia di un gruppo che resiste alla vita. Chissà perché. Quando la vita si presenta, tutti fuggono via, perdono ogni rapporto anche con il linguaggio.
E’ un dramma sull’arte. La durezza della vita ha fatto a pezzi il cuore di tutti, ma ancor più dura è la durezza dell’arte. Non dà requie a nessuno di quel piccolo patetico gruppo di artisti in riva al lago, ed essi stessi a nessuno danno requie, incalzati da un’esaltazione ottusa, malinconica, omicida.
Si dice che Cechov sia l’autore che mette in scena la noia dei suoi personaggi. Non credo. Mette in scena la loro lotta contro la noia. Ecco perché io sento nel testo un ritmo interno quasi scalpitante.
Nessuna ambientazione storica. Avviene tutto oggi. In quell’oggi che non è citazione di nessuna contemporaneità, non è citazione di niente. Dove non ci sono costumi, ma abiti, non ci sono scene ma luoghi. Dove i personaggi somigliano a qualcuno che siamo, che conosciamo, che abbiamo incontrato. Possibilmente non su un palcoscenico.
Un piccolo patetico gruppo di artisti in riva al lago incalzati da un’esaltazione ottusa, malinconica, omicida. La durezza della vita ha fatto a pezzi il cuore di tutti, ma ancor più dura è la durezza dell’arte che non da requie.
Si dice che Cechov sia l’autore che mette in scena la noia dei suoi personaggi: Il Gabbiano è la storia di un gruppo che resiste alla vita, che lotta contro la noia in modo scalpitante e, allo stesso modo, scalpitante è il ritmo interno del testo.
” (Valerio Binasco)

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Locandina

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DEBUTTO: Teatro India, Roma / 16 Maggio 2001

Anno
2001

Produzione
Teatro Stabile di Roma