A volte ci è capitato di definire il tipo di teatro che facciamo come ‘ecologico’. Proverò a spiegarmi. Dietro alla parola ‘ecologia’ non c’è solo una scienza, c’è anche – e soprattutto – una straordinaria presa di coscienza che avrà conseguenze epocali, e che non riguarda solo territorio e natura, ma anche l’idea stessa di ‘umano’.
Ma quel che in generale ci avvicina di più a quel che io chiamo un approccio ‘ecologico’ al teatro è il modo in cui noi ci occupiamo di recitazione. L’attore è come l’Ambiente, per noi.

E il teatro è l’arte che meglio d’ogni altra è capace di rappresentare gli esseri umani e la loro voglia di vita.

L’idea che il Teatro sia il luogo in cui l’attore ‘si prende cura’ dell’umanità (racchiusa nel suo personaggio così come in se stesso) , e ne faccia poi dono al pubblico in modo diretto e sincero, è fortemente oppositivo rispetto ad un mondo dove prevalgono le leggi della falsità televisiva : quelle dell’artificio , dell’enfasi caricaturale , dell’insincerità esibizionistica. Il nostro teatro è ‘ecologico’ perché crede nella natura semplice della comunicazione umana, e nell’efficacia emotiva della sincerità artistica.

LA NATURA NON E’ SOLO LA VITA, E’ ANCHE IL TEMPO. IL TEMPO E’ UN ‘OGGI’ CHE NON FINISCE MAI. QUESTO ‘OGGI INFINITO’ E’ L’AMBIENTE DOVE VIVONO LE ARTI E LE IDEE DELL’UMANITA’

Il nostro teatro nasce come atto di difesa di un patrimonio ‘ambientale’ che corre gravi rischi . Mi riferisco a un tipo di Ambiente molto particolare, ed è quello in cui vive e si tramanda la memoria dell’Umanità : il Tempo. Da alcuni decenni è prevalsa l’idea di ridurre progressivamente a zero l’investimento in cultura , arte e memoria.  Il risultato è che l’ambiente memoria è stato devastato. Ma bisogna fare molta attenzione alle conseguenze, adesso. Conseguenze particolari, poco visibili eppure sostanziali : non si valutano né in pane né in denaro, ma in Senso della Vita, e in Felicità Condivisa. Distruggere la cultura (e cioè il tramandarsi delle arti) significa togliere alle persone l’unica possibilità che hanno di percepirsi nel Tempo.

Di percepirsi, quindi, nel loro ambiente naturale. Perché uomo è parte di un immenso collettivo, e il senso che riesce a dare alla sua vita è il risultato della sua memoria. Una memoria collettiva meravigliosa, carica di segnali di vita. L’arte è la natura ‘vivente’ della storia umana nel mondo. L’arte è il pensiero dell’umanità su se stessa. Un pensiero vivo e festoso che riavvicina ogni uomo della storia.

L’uomo di oggi ragiona ancora sul senso della propria vita con le parole di Eschilo, di Ovidio, di Shakespeare, di Moliere. Non perché questi signori siano dei ‘classici’, ma perché sono dei Grandi Artisti.

Il tramandarsi delle arti permette alle persone di portare la grandezza dell’umanità nel presente della loro esperienza quotidiana. E i Grandi Artisti del nostro tempo parleranno con le persone che verranno, tra secoli, magari, con la stessa voce con cui si rivolgono a noi oggi. E così una parte di noi arriverà fin laggiù, nel Tempo, che è la nostra casa. Questa è la nostra storia di uomini. Solo questo ci è dato. Distruggere il Tempo e l’Arte è come distruggere l’aria.

Non so perché sia partito negli ultimi anni questo attacco senza precedenti al tramandarsi della cultura artistica, al tramandarsi di emozioni e conoscenze attraverso i secoli. Non so a chi giovi, e perché. Abbiamo ascoltato molti ragionamenti in proposito. Ma non è importante per ora sapere se la distruzione della cultura sia da ascriversi a un progetto politico o meno. Occorre salire sugli alberi per impedire che taglino le foreste. Si deve fare teatro. Grande teatro. Si deve provare a farlo lo stesso, anche dinnanzi all’indifferenza. Anche nell’epoca della Grande Crisi. Nei tempi terribili di questa crisi dell’Occidente, noi stiamo cercando di dare un contributo affinchè la povertà di denaro, di idee, e di gioia non chiuda per sempre il sipario sui grandi classici, e che la tradizione popolare del Teatro possa continuare. Si deve fare. E insistere. Perché tutto ciò che in qualche modo si confronta con il senso della Vita e si schiera dalla parte dell’ambiente, dell’arte, della memoria e della felicità condivisa è partecipe dell’affermazione di una nuova idea di mondo, e di umanità. Anche nella prassi quotidiana del lavoro del teatro.

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